L’oppio si ottiene incidendo le capsule non ancora mature del papavero sonnifero e lasciando essiccare al sole la resina che ne fuoriesce. L'oppio grezzo contiene circa 20 tipi di alcaloidi, composti organici azotati dotati di elevata azione farmacologica a livello del sistema nervoso. L'alcaloide principale dell'oppio è la morfina che costituisce la base da cui si sintetizza uno degli stupefacenti più potenti e pericolosi: l'eroina.
L’oppio e i suoi derivati sono dei potenti analgesici, le proprietà euforizzanti ed anestetizzanti procurano un senso di rilassamento, distacco dalle proprie emozioni ed indifferenza rispetto a qualsiasi percezione negativa.
Il motivo per cui il mercato nero smercia eroina e non morfina è il fatto che l’eroina ha una maggiore velocità nel raggiungere il sistema nervoso centrale rispetto alla morfina. Una volta raggiunto il cervello viene molto rapidamente ritrasformata in morfina che è, alla fine, la sostanza che agisce sul cervello. Per semplificare: viene preferita l’eroina perché la maggiore velocità d’azione aumenta l’effetto gratificante. Naturalmente la maggiore velocità d’azione provoca tutta un’altra serie di conseguenze. Innanzi tutto aumenta la tossicità acuta (per tossicità acuta si intende la tossicità per ogni singola somministrazione) con aumento del pericolo di overdose. Un’altra conseguenza è una maggiore velocità di inizio della dipendenza sia fisica che psichica.
In sintesi: l’eroina è più pericolosa dell’oppio perché la velocità di raggiungimento del cervello è maggiore. Un altro discorso va fatto per quanto riguarda la via di somministrazione. L’oppio viene fumato. L’eroina viene assunta per vie diverse: viene iniettata endovena, viene fumata, viene sniffata. La velocità di assorbimento e, quindi, d’azione decresce dalla via endovenosa allo sniffo e con essa la tossicità acuta. Per quanto riguarda il fumo, sia di oppio che di eroina, dobbiamo tenere in considerazione tutte le ben note problematiche legate all’introduzione nei polmoni di sostanze prodotto di combustione che possono risultare irritanti o anche cancerogene. Un discorso a parte va fatto per quanto riguarda la dipendenza. Una maggiore velocità di azione ne aumenta la velocità di instaurazione (con evidente maggiore pericolosità dell’eroina). Ma c’e un rovescio della medaglia che insegna l’esperienza dei Sert: la presa di coscienza della propria dipendenza, e delle problematiche che ne conseguono, è meno forte in una persona che fuma una sostanza rispetto a chi se la inietta. Questo anche in conseguenza della comune immagine sociale per cui il tossicodipendente è colui che “si buca".
Oppio:
Tossicità acuta: minore
Tossicità cronica: variabile legata anche ai prodotti della combustione
Dipendenza fisica: compare dopo
Dipendenza psichica: più subdola molto intensa
Eroina:
Tossicità acuta: maggiore specialmente se usata per via endovenosa
Tossicità cronica: variabile legata anche alla via di assunzione, al taglio, ecc
Dipendenza fisica: compare prima
Dipendenza psichica: meno subdola molto intensa
Risposta: