Buonasera agli operatori!
La domanda che sto per porvi è abbastanza complessa per via di tutte le implicazioni del caso.
Io e il mio compagno siamo in cura con metadone da più di dieci anni, ma abbiamo smesso con le sostanze da ben 7 anni.
L'anno scorso il mio compagno, tramite una borsa-lavoro promossa dal SERT, ha trovato un impiego presso la cooperativa Risorse, che si occupa di raccolta differenziata. La dottoressa del lavoro l'aveva ritenuto idoneo per la guida degli automezzi, nonostante fosse perfettamente consapevole del fatto che lui assumesse ancora 10cc di metadone. Anche i titolari della cooperativa e il capo-cantiere ne sono consapevoli, anche perchè tutti i lavoratori di quella cooperativa appartengono alla categoria dei soggetti svantaggiati.
Tutto è andato bene finchè l'altro giorno, mentre era in servizio (il 12/1/2011), il mio compagno è stato coinvolto in uno scontro frontale che fortunatamente non ha provocato lesioni gravi (soltanto un forte colpo di frusta, un botta alle ginocchia e 15 giorni di infortunio). La persona che gli è venuta addosso ha sùbito ammesso il torto al 100%. All'ospedale sono stati fatti i vari accertamenti, comprese le analisi del sangue di urgenza, che però non contenevano esami tossicologici di alcun genere (probabilmente perchè i carabinieri hanno ritenuto opportuno evitare di richiederli). Anzi, i carabinieri in serata hanno restituito la patente al datore di lavoro, che ce l'ha subito portata a casa, e fin qui tutto bene.
I carabinieri hanno però voluto il numero di cellulare del mio compagno, dicendo che presto l'avrebbero chiamato perchè lui andasse in caserma a consegnargli il responso delle analisi del sangue e il foglio del pronto soccorso.
In questo non ci sarebbe alcun problema, se non fosse per il fatto che il mio compagno, al momento del ricovero, ha dichiarato ai medici di essere in terapia col metadone (se per caso avesse dovuto essere operato d'urgenza era importante per i medici saperlo), e che questa dichiarazione è finita sul foglio di uscita dell'ospedale.
Come dobbiamo comportarci? Dobbiamo portare ai carabinieri soltanto le varie analisi (sangue, radiografia, TAC) e fingere di aver smarrito il foglio di uscita dall'ospedale? E' possibile provare a chiedere ai medici dell'ospedale di ristamparlo senza la dichiarazione sul metadone?
In alternativa, la dichiarazione di idoneità alla guida da parte del medico del lavoro può costituire un riparo dagli effetti rovinosi di questa legge assurda?
Il paradosso è che sia i medici del SERT che gli assistenti sociali, sia i datori di lavoro che il medico del lavoro sono sempre stati perfettamente a conoscenza del rischio che il metadone avrebbe comportato (cioè la perdita della patente e del lavoro da parte del mio compagno), eppure non hanno mai pensato di informarlo sulle nuove norme riguardanti la patente di guida e l'assunzione di certi farmaci.
Se la cosa dovesse finire male, come possiamo fare in modo che anch'essi si prendano le loro responsabilità?
O meglio, c'è un modo per far sì che le cose non finiscano in maniera così rovinosa? Se il mio compagno perde il lavoro sarà un disastro per tutti noi (era stato disoccupato per due anni prima di trovarlo), e con il mio stipendio non potremmo mai permetterci un avvocato. Come dobbiamo muoverci per evitare tutto questo?
La situazione appare essere assai complessa e delicata.
Siamo onestamente in difficoltà su cosa sia meglio consigliarti. La certificazione del medico del lavoro che autorizza la conduzione del mezzo anche durante il trattamento metadonico potrebbe essere un elemento a vostro favore, qualora iniziasse una pratica di accertamento in Commissione Medica. Omettere dati quali il trattamento del tuo ragazzo sarebbe ottimale, ma è anche illegale. Facci sapere come evolve la situazione.